IR Notes 168 – 14 luglio 2021
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  Editoriale
Care lettrici, cari lettori

È giunto il momento della pausa estiva di IR Notes: riceverete la prossima newsletter l'8 settembre. Non vi lasceremo però senza informazioni: il sito IR Share sarà aggiornato fino a fine di luglio e, poi, già dall'inizio di settembre. Potete anche seguirci sul nostro account Twitter: @IR_Share.
Concludiamo questa prima parte dell'anno con una buona notizia: il numero di abbonati, nonostante la crisi della Covid-19, è in leggero aumento. Vantiamo anche un nuovo sottoscrittore in Asia: l'istituto di ricerca coreano Korea Labor Institute, che ci ha fatto l’onore di abbonarsi al fine di seguire l’attualità europea in materia di relazioni industriali. Sempre tra i nuovi abbonati, si sono rinsaldate le fila dei lettori  presso l'ILO, e si sono uniti a noi i membri di due comitati ristretti dei CAE della Société Générale e del Bureau Veritas. Tuttavia, al fine di garantire l'indipendenza di IR Notes e, insieme, il suo sviluppo, è essenziale allargare ancora la platea degli abbonati. Per riuscirci, contiamo anche su di voi! Vi saremmo grati se voleste promuovere la nostra newsletter all’interno dei vostri network, incoraggiando ad iscriversi i colleghi dei comitati aziendali europei, delle organizzazioni professionali, delle direzioni delle relazioni industriali, e dei centri di ricerca. Se desiderate proporci il vostro aiuto, potete contattarci direttamente (frederic.t@irshare.eu). La redazione tutta, insieme ai nostri esperti nazionali, si uniscono a me nell'augurarvi una splendida estate e un gradevole periodo di riposo!


Con i nostri saluti più cordiali.


Frédéric Turlan
Direttore di IR Share

 
  Agenda

 


3 settembre
Online

Conferenza della presidenza di turno slovena dell’UE sul tema “La protezione dei lavoratori ospedalieri dai rischi di esposizione agli agenti cancerogeni sui luoghi di lavoro”.


7-8 ottobre
Kranj (Slovenia)

Conferenza di alto livello della presidenza di turno slovena dell’UE su "Lavoro di qualità per una vita di qualità”.


15 ottobre
Lussemburgo

Consiglio Occupazione e Politica Sociale.


20 ottobre
Bruxelles

Vertice sociale trilaterale.


6 dicembre
Bruxelles

Consiglio Occupazione e Politica Sociale.

 
  Un Dizionario europeo delle relazioni sociali

Per coloro che desiderano approfondire la lettura di IR Notes, mettiamo a disposizione i link del Dizionario europeo delle relazioni sociali, pubblicato da Eurofound e regolarmente aggiornato da IR Share, editore di IR Notes. Le definizioni dei termini sono disponibili in inglese e possono essere facilmente trasposte grazie a strumenti di traduzione online.

 
  Chi siamo?


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è una comunicazione trasmessa ogni 15 giorni, disponibile in diverse lingue europee (francese, inglese, italiano, spagnolo, tedesco) e realizzata da IR Share insieme alla sua rete di esperti. Si occupa di diritto del lavoro, relazioni sociali e politica dell’occupazione a livello europeo. È disponibile sul sito tramite abbonamento al prezzo di 18 euro al mese esentasse.a


La squadra: questo numero è stato redatto da Predrag Bejakovic, Sylvain Nadalet, Pascale Turlan e Frédéric Turlan.
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IR Share è un’impresa a capitale privato, indipendente e apolitica, il cui obiettivo è di informare e sostenere tutti gli attori del dialogo sociale in Europa e oltre. È corrispondente de l’agenzia dell’UE per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per la Francia dal 2009.

 

Prima Pagina
L’industria automobilistica colpita dall’onda lunga climatica

Di fronte alle sfide climatiche, l'industria automobilistica è con le spalle al muro. A nulla serviranno più i software truccati per ritardare le scadenze, tanto più che la Commissione Europea le ha anche ravvicinate presentando, il 14 luglio, la strategia "Fit for 55” (cfr. comunicato). La strategia traduce in diverse proposte legislative europee il nuovo obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 55% (rispetto ai livelli del 1990) che va a sostituirsi all'attuale obiettivo del 40% (cfr. scheda Parlamento Europeo). Evidenziamo, tra le proposte, la revisione del Regolamento 2019/631 del 17 aprile 2019 che stabilisce le prestazioni, in materia di emissioni di CO2, per le autovetture nuove e per i veicoli commerciali leggeri nuovi. Il 7 luglio, alcuni giorni prima dell’annuncio del pacchetto legislativo, le parti sociali europee del settore  automobilistico, congiuntamente con alcune ONG, avevano indirizzato una lettera, al Commissario europeo Frans Timmermans, responsabile del Green Deal europeo. In essa si chiede alla Commissione di presentare «con urgenza un quadro di transizione equo per l'ecosistema automobilistico e la mobilità in senso lato» al fine di «sostenere l'anticipazione e la gestione del cambiamento». I firmatari lamentano l’assenza ad oggi di un quadro di riferimento a favore dei 16 milioni di lavoratori interessati, a fronte  di quanto previsto nell’ambito del Fondo per una transizione giusta istituito a favore degli 8,8 milioni di lavoratori delle industrie ad alta intensità energetica e delle regioni europee ad alta intensità di carbonio. Tale meccanismo potrebbe servire da «modello» per una «transizione giusta per l'ecosistema automobilistico e la mobilità in generale».
In Francia è stato pubblicato dalla federazione metalmeccanici della CFDT (FGMM-CFDT), congiuntamente con l’ONG Fondation Nicolas-Hulot, un rapporto (Comment relever le défi d’une transition juste ? - Come raccogliere la sfida della transizione giusta?) volto a delineare alcuni scenari possibili per l'industria automobilistica francese, basandosi sul lavoro svolto dallo studio Syndex (L’électrification de l’automobile et l’emploi en France - L’elettrificazione del settore automobilistico e l’occupazione in Francia). Gli autori affermano che un solo scenario «dimostra la possibilità di affrontare sia le sfide sociali che quelle ambientali», quello incentrato sulla ristrutturazione del «sistema produttivo intorno ad una filiera integrata motore-batteria-veicolo-riciclaggio», mettendo «fine alla produzione di veicoli a benzina e diesel nel 2030, e, poi di quelli ibridi nel 2035». Occorre altresì intervenire «nell'economia circolare» al fine di dare un forte contributo agli impegni climatici, stabilizzando il volume di occupazione tra il 2035 e il 2050. Negli altri scenari, l’occupazione potrebbe diminuire fino al 70% L'azione congiunta delle parti sociali e delle ONG segna un punto di svolta, mettendo contemporaneamente in rilievo l'importanza delle minacce che pesano sull'occupazione.


1. Unione Europea
Attualità sociale

Presidenza di turno slovena : Dopo il Portogallo è ora la volta della Slovenia ad assumere per sei mesi la presidenza dell'UE, prima di passare il testimone alla Francia nel gennaio 2022 (cfr. Council of the European Union). Il ruolo della presidenza è principalmente quello di coordinare il lavoro degli Stati membri in seno al Consiglio, sebbene ogni presidenza possa anche incidere marginalmente sui temi in discussione. Come si legge nel Programma di lavoro , la Slovenia si è prefissata l'obiettivo di portare i ventisette paesi ad un accordo politico sulla proposta di direttiva sui salari minimi adeguati nell'Unione. Essa intende altresì raggiungere un compromesso con il Parlamento Europeo in merito alla revisione del Regolamento sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e proseguire le discussioni sulla proposta di Direttiva sulla trasparenza delle retribuzioni. Un ulteriore ambito di lavoro è costituito dagli sviluppi demografici dei mercati del lavoro. L'obiettivo è far emergere il consenso («adottare conclusioni», secondo la terminologia consacrata), da un lato, sulla promozione di «un lavoro di qualità per una vita di qualità, per tutte le generazioni», e, dall'altro, sull'«sull’impatto della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale sulla parità di genere nel mercato del lavoro». La Presidenza si adopererà in particolare a favore dell’«avvicinamento dei Paesi dei Balcani occidentali ai principi dell’Europa sociale, con particolare attenzione all’occupazione giovanile (cfr. Sito della presidenza di turno slovena).



  • Condizioni di lavoro nel trasporto aereo. Nella plenaria del Parlamento Europeo dell'8 luglio, gli Eurodeputati hanno dibattuto l'impatto della pandemia sul settore del trasporto aereo e, in particolare, sull'occupazione e le condizioni di lavoro. La Presidente della Commissione per l'Occupazione e gli Affari Sociali, Lucia Duris Nicholsonova (Renew Europe), ha espresso timori per i «tagli dei costi e la perdita di posti di lavoro», mentre la sua omologa, Presidente della Commissione dei Trasporti, Karima Delli (Verdi/ALE), ha chiesto alla Commissione di adottare «misure reali contro il dumping sociale». Molti Eurodeputati si sono pronunciati a favore dello sviluppo della dimensione sociale del settore nell'ambito della revisione del Regolamento 1008/2008 del 24 settembre 2008, recante norme comuni per la prestazione di servizi aerei. Esprimendo la propria preoccupazione per la concorrenza sleale che minaccia la sicurezza dei voli, Agnes Jongerius (S&D) suggerisce che l'assegnazione degli slot di volo sia condizionata al rispetto dei diritti sociali e delle corrette condizioni di lavoro.

  • Due diligence. La Confederazione Europea dei Sindacati (CES) ha chiesto alla Commissione Europea di fissare una data per la presentazione della proposta di direttiva sul dovere di vigilanza. Il testo avrebbe dovuto essere presentato in giugno, ma la scadenza è stata oramai spostata ad ottobre. La CES basa la sua richiesta sul Global Right Index pubblicato dalla Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC-CSI), che evidenzia un peggioramento nelle violazioni dei diritti sindacali e dei lavoratori in tutto il mondo (cfr. comunicato e sintesi). Il rapporto evidenzia violazioni sistematiche in tre paesi dell'UE (Grecia, Ungheria, Romania) e violazioni regolari in altri tre (Belgio, Bulgaria, Polonia).


Giurisprudenza

Applicazione del salario minimo in caso di distacco : La Corte di Giustizia ha emesso una sentenza in un caso ungherese riguardante una società di trasporto merci che distaccava camionisti a bordo di minibus al fine di effettuare operazioni di cabotaggio in Francia (CGUE, 8 luglio 2021, causa C-428/19, Rapudsped). La retribuzione degli autisti ammontava a 10,40 euro all'ora, un importo superiore al salario minimo convenzionale applicabile in Francia (9,76 euro). Tuttavia, essi percepivano soltanto 3,24 euro all'ora. Secondo l’azienda, la differenza (6,52 euro) era coperta dall’importo delle indennità giornaliere di trasferta versate agli autisti per far fronte alle spese legate al distacco, nonché dal premio per il risparmio di carburante corrisposto discrezionalmente in base ai risparmi realizzati. La Corte di Giustizia ha deciso, in primo luogo, che l'inosservanza, da parte dell'impresa ungherese, delle disposizioni in materia di salario minimo vigenti in Francia, potesse essere fatta valere dinanzi a un tribunale ungherese da parte degli autisti ungheresi. Per quanto poi riguarda l'indennità versata a copertura delle spese sostenute dagli autisti, la Corte osserva che trattasi con ogni evidenza di un'indennità proporzionale, dipendente dalla durata del distacco, a compensazione dei disagi dovuti al distacco. In tale circostanza, detto importo può essere preso in considerazione, oltre al salario ricevuto, al fine di accertare il rispetto del salario minimo francese. Qualora, invece, il giudice nazionale ritenesse che detta  indennità sia versata a titolo di rimborso delle spese effettivamente sostenute a causa del distacco, quali le spese di viaggio, di alloggio o di vitto, essa non sarà presa in considerazione per il calcolo del salario minimo. La Corte si è anche pronunciata sull'indennità di risparmio di carburante. L'articolo 10 del regolamento 561/2006 vieta alle imprese di trasporto di offrire ai conducenti ogni forma di retribuzione, concedere loro premi o maggiorazioni di salario in base alle distanze percorse e/o al volume delle merci trasportate qualora queste siano di natura «tale da mettere in pericolo la sicurezza stradale e/o incoraggiare l’infrazione del regolamento in parola». Per la Corte, «un siffatto premio violerebbe il divieto sancito da tale disposizione se, invece di essere collegato unicamente al risparmio di carburante, esso ricompensasse tale risparmio in funzione della distanza percorsa e/o del volume delle merci da trasportare secondo modalità che inducano il conducente a comportamenti tali da mettere in pericolo la sicurezza stradale o da costituire infrazioni al regolamento n. 561/2006».

> Nota:
è attesa, per il 15 luglio, una nuova sentenza la Corte di Giustizia relativamente a due casi tedeschi riguardanti l'uso del velo da parte di un'insegnante specializzata dipendente di un'associazione di pubblica utilità che gestisce centri per l’infanzia, e di una cassiera in un negozio. Entrambe indossavano il velo al rientro al lavoro dopo il congedo parentale e sono state sanzionate. La Corte è stata invitata a chiarire il concetto di «discriminazione indiretta» nonché la relazione tra il diritto dell'Unione e il diritto degli Stati membri per quanto riguarda la tutela della libertà di religione (CGUE, 15 luglio 2021, cause riunite C‑804/18 et C‑341/19, WABE e Müller Handels).


Dialogo sociale settoriale

Settore ferroviario : Le parti sociali europee del settore ferroviario (CER e ETF) hanno raggiunto un accordo provvisorio il 30 giugno sulla promozione dell'occupazione femminile nel settore. Il testo, il primo accordo vincolante nel settore da 15 anni, deve ancora essere formalmente ratificato dai dirigenti di entrambe le organizzazioni, in vista della firma ufficiale entro la fine dell'anno. «Questo accordo mira ad attrarre più donne nel settore ferroviario, ad offrire loro una migliore protezione e a garantire la parità di trattamento sui luoghi di lavoro» (cfr. comunicato).


2. Stati membri
Croazia

  • Contratto collettivo con la società CRBC : Il sindacato dell'industria delle costruzioni (SGH) ha siglato il 5 luglio un nuovo contratto collettivo con il principale appaltatore del ponte di Pelješac, la China Road and Bridge Corporation (CRBC). Il nuovo contratto regola in maniera più precisa l’orario di lavoro degli operai addetti alla costruzione del ponte.

Francia

  • Contrattazione collettiva durante l’emergenza Coronavirus : Il bilancio annuale 2020 della contrattazione collettiva, pubblicato il 5 luglio, fa emergere una buona dinamicità nonostante il contesto della pandemia. Gli accordi di categoria firmati nel 2020 sono circa un migliaio. Gli accordi di secondo livello, sebbene nel 2020 inferiori al 2019, rimangono superiori ai livelli del 2018, segno che la tendenza di fondo è ancora verso l’incremento. Secondo il Ministero del Lavoro, «il dialogo sociale ha svolto un ruolo essenziale nella gestione della crisi» (cfr. comunicato, fascicolo stampa e rapporto).

Italia

Sanzionato l’uso illecito degli algoritmi : Il Garante per la protezione dei dati personali ha comminato una sanzione di 2,6 milioni di euro alla società Foodinho, una piattaforma digitale di food delivery, controllata del gruppo spagnolo Glovo, in ragione di discriminazioni basate sugli algoritmi. È questa la prima decisione in materia da parte dell'autorità italiana, che ha anche attivato un’operazione congiunta di cooperazione europea, ai sensi del GDPR, con il garante spagnolo AEPD. Il Garante ha evidenziato che l'azienda, che occupa 19.000 rider, non aveva adeguatamente informato i suoi lavoratori sul funzionamento dell'algoritmo e non aveva messo in atto garanzie adeguate al fine di assicurare l'esattezza e la correttezza dei risultati utilizzati per la valutazione dei rider. L'azienda non garantiva nemmeno procedure per tutelare il diritto di ottenere l’intervento umano, esprimere la propria opinione e contestare le decisioni adottate mediante l’utilizzo degli algoritmi in questione, compresa, in alcuni casi l’esclusione di una parte dei rider dalle occasioni di lavoro (cfr. comunicato).



  • Fine graduale del blocco licenziamenti. Il Governo sta gradualmente rimuovendo il divieto di licenziamenti introdotto durante la pandemia La fine del blocco varia a seconda del tipo di ammortizzatore sociale utilizzato (CIG ordinaria, straordinaria o strumenti in deroga). Nell'industria e nell’edilizia, che si avvalgono della cassa integrazione, il blocco dei licenziamenti per motivi economici cessa il 1° luglio. Esso sarà definitivamente abrogato dal 31 ottobre per il settore terziario e per le piccole imprese che ricorrono a strumenti alternativi ("Fondi di solidarietà") o usufruiscono di una copertura statale. Prima della scadenza del 31 giugno, il Governo è intervenuto per decreto al fine di estendere l'eccezione al settore tessile, che a causa delle difficoltà riscontrate, potrà fruire della CIGO, senza penalizzazione, fino al 31 ottobre. Nei settori manifatturieri, ove ora è possibile ricorrere ai licenziamenti, le aziende che hanno già raggiunto il tetto del numero di mesi coperti dalla cassa integrazione potranno ancora ricorrervi per 13 settimane.


3. Paesi Terzi
Islanda

Settimana di quattro giorni : È stato pubblicato il 4 luglio il Rapporto di valutazione relativo alla sperimentazione della settimana di 4 giorni condotto in seno all’amministrazione centrale e a quella locale della città di Reykjavik dal 2015 al 2019. La settimana lavorativa è stata ridotta a 35-36 ore, senza riduzione del salario. Dal rapporto, che riguarda 2.500 lavoratori, ovvero oltre l'1% della popolazione attiva del paese, emerge che la produttività e la fornitura di servizi sono rimasti gli stessi o sono migliorati nella maggior parte dei luoghi di lavoro che hanno sperimentato la settimana di 4 giorni. Grazie ad una serie di indicatori, che vanno dallo stress percepito e dal burnout alla salute e al work-life balance, si è rilevato che il benessere dei lavoratori è significativamente migliorato.


4. Aziende
Comitati Aziendali Europei

Parere sfavorevole su una riorganizzazione : Il 23 giugno scorso il comitato aziendale europeo del gruppo Engie ha emesso un Parere unanime e sfavorevole al progetto di riorganizzazione del gruppo e alla creazione della holding "Bright", che avrà un impatto su più di 75.000 dipendenti nel mondo (l'80% dei quali in Europa). In questa holding saranno accorpate «la maggior parte delle filiali delle attività multiservizi nel mondo, che saranno poi cedute in futuro a un soggetto ancora sconosciuto», evidenzia il comitato. Per il comitato aziendale europeo si tratta di un'operazione finanziaria anziché industriale, oltre al fatto che "Bright" potrebbe essere mantenuta in seno al gruppo Engie. Se tuttavia il management conferma l'obiettivo della cessione di Bright, il comitato aziendale europeo chiede la «conclusione di un accordo tripartito tra le parti sociali, Bright e la futura società rilevatrice, ancor prima che sia portato a termine il processo di cessione» al fine di consolidare gli impegni sociali della suddetta società rilevatrice e garantire «un investimento socialmente responsabile».



Esclusione dei rappresentanti britannici : . La giurisdizione britannica competente in materia di controversie relative ai comitati aziendali europei, il Central Arbitration Committe, è stata adita dal comitato aziendale europeo della banca HSBC che contestava diverse decisioni della direzione centrale legate alla Brexit. L’azienda aveva infatti annunciato al comitato: 1) la modifica del rappresentante della direzione centrale che, dal 1° gennaio 2021, sarà un rappresentante irlandese; 2) la modifica del diritto applicabile all'accordo istitutivo del comitato aziendale europeo, che non sarà più il quello britannico, ma quello irlandese; 3) la fuoriuscita dal campo di applicazione dell'accordo di tutti gli insediamenti situati nel Regno Unito; 4) l'esclusione dei rappresentanti dei lavoratori britannici dal comitato aziendale europeo, malgrado essi rappresentino 8 dei 20 seggi del comitato aziendale europeo. L'accordo istitutivo del CAE si riferisce infatti, sia per il campo di applicazione che per la nomina dei membri, ai paesi dello Spazio Economico Europeo. Pertanto, nella sentenza del 22 giugno, il tribunale ha coerentemente convalidato la decisione dell’azienda di escludere i rappresentanti britannici dal CAE sin dalla fine del periodo transitorio, che segna la fuoriuscita definitiva del Regno Unito dall'UE. Nello stesso tempo, è stato riconosciuto al comitato aziendale europeo un termine al fine di intentare una nuova azione in giudizio per contestare la modifica del diritto applicabile.


5. Studi e rapporti

Frenata degli accordi quadro europei : In un articolo pubblicato su Chronique internationale, la pubblicazione trimestrale dell'Istituto di ricerca economica e sociale (IRES), gestito dalle sei confederazioni sindacali francesi, il ricercatore Udo Rehfeld si interroga sulle ragioni della stagnazione degli accordi quadro internazionali (IFA) e del declino degli accordi quadro europei (EFA) (cfr. European social dialogue). Dati alla mano, il ricercatore mette l’accento sulla forte crescita degli accordi aziendali transnazionali firmati ogni anno negli anni 2000 fino a raggiungere il «picco» del 2008, «seguito da un rallentamento nel decennio successivo». A suo avviso, «tale rallentamento è il risultato di una stagnazione degli accordi quadro internazionali e di un forte calo del numero di accordi quadro europei firmati ogni anno». «Questo declino degli accordi quadro europei è dovuto in gran parte all'adozione delle procedure di mandato da parte delle federazioni sindacali europee», afferma. Procedure che, come quella di IndustriAll Europe, richiedono l'adozione di un mandato negoziale e l'approvazione della bozza di accordo da parte di una maggioranza di 2/3 delle organizzazioni sindacali di ogni paese interessato. Citando alcuni lavori recenti, l'autore evidenzia che i requisiti procedurali della federazione sindacale internazionale IndustriAll Global Union «sono meno severi» e, pertanto, godono del favore dei management aziendali. «Per l’avvio del negoziato, IndustriAll Global si accontenta di una semplice informativa agli aderenti e, per l'adozione dell'accordo, della ratifica da parte della metà dei rappresentanti sindacali dei paesi interessati, che rappresentano la metà dell’organico». L'autore è critico rispetto all’iniziativa della Confederazione Europea dei Sindacati volta a chiedere alla Commissione Europea e all'ILO, che gestiscono congiuntamente il database in cui sono registrati gli accordi di questo tipo, di «ritirare tutti gli accordi firmati da soggetti» diversi dalle federazioni sindacali europee o internazionali. «Non si tratta forse di un rimedio peggiore del male?», si interroga Udo Rehfeld.