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IR Notes 229 – 2 maggio 2024
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Una domanda a… Nayla Glaise, presidente di Eurocadres
Qual è la sua reazione riguardo l’avvio della prima fase di consultazione delle parti sociali europee sul telelavoro e il diritto alla disconnessione? (cfr. Prima Pagina) Giacché l’attuale Commissione Europea ha atteso prima di avviare la consultazione, il tema sarà affrontato dalla futura Commissione, quella che sarà nominata dopo le elezioni europee e l'insediamento del nuovo Parlamento. Naturalmente risponderemo alla consultazione; lo faremo tuttavia ribadendo le posizioni da noi sostenute durante i 14 mesi di negoziati sull’accordo quadro. Non vi saranno nuovi negoziati. Insieme alle aziende, vi abbiamo posto fine e chiesto alla Commissione di elaborare una proposta di direttiva. Ci aspettiamo quindi che il futuro testo tenga conto delle nuove modalità di organizzazione del lavoro, concedendo nuovi diritti ai sindacati e ai rappresentanti del personale per esercitare i loro mandati con i dipendenti che non sono più nelle sedi, rendendo possibile la comunicazione con essi, incontrarli, ecc. La futura direttiva dovrà anche dare ampio spazio al negoziato a livello aziendale al fine di definire i diritti e i doveri dei lavoratori. Non può limitarsi alla fissazione di standard minimi, ma deve spingere al negoziato. Dovrà affrontare il diritto alla disconnessione per prevenire situazioni di sovra-connessione. Occorrerà poi una direttiva specifica sui rischi psicosociali. Infine, la direttiva dovrà affrontare la formazione dei manager e la tutela dei lavoratori nei confronti degli strumenti utilizzati per monitorare la loro attività.
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La squadra: questo numero è stato redatto da Victoria Fonseca, Emma Godemet, Iris Turlan e Frédéric Turlan . Vedi sul sito la squadra di lavoro di IR Share
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Note legali. Editore: IR Share SARL - 5, Les Compères - 89520 Fontenoy - +33 (0)6 81 41 53 95 - capitale sociale 1500 euros - Iscritta al registro delle imprese (RCS) di Auxerre col N° 512 567 959. Direttore della pubblicazione: Frédéric Turlan. Hosting: ALTEO - Damien Cornillet - Château - 89500 Villeneuve-sur-Yonne – Francia. N° CPPAP: 0626 Z 9393
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Un Dizionario europeo delle relazioni sociali Per coloro che desiderano approfondire la lettura di IR Notes, mettiamo a disposizione i link del Dizionario europeo delle relazioni sociali, pubblicato da Eurofound e regolarmente aggiornato da IR Share, editore di IR Notes. Le definizioni dei termini sono disponibili in inglese e possono essere facilmente trasposte grazie a strumenti di traduzione online.
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Prima Pagina
La Commissione consulta le parti sociali sul telelavoro e il diritto alla disconnessione
Il 30 aprile, la Commissione Europea ha pubblicato un Documento in vista della prima fase di consultazione delle parti sociali europee su una possibile azione a livello UE nel campo del telelavoro e del diritto alla disconnessione (cfr. Right to disconnect e Telework), come espressamente richiesto dal Parlamento Europeo in una risoluzione adottata nel marzo 2021 (cfr.. IR Notes 156). Le parti sociali sono chiamate ad esprimere il loro parere sulle conclusioni della Commissione e sui sette temi da essa individuati come possibili ambiti di legislazione europea, vincolante (direttive) o non vincolante (raccomandazioni, linee guida). La Commissione evidenzia come i 27 Stati membri abbiano già adottato un quadro normativo in materia di telelavoro, sia per via legislativa, sia attraverso contratti collettivi; 11 Stati hanno inoltre già introdotto legislazioni sul diritto alla disconnessione. Ritiene che sia giunto il momento di armonizzare il quadro normativo e «ridurre l'attuale frammentazione delle norme a livello nazionale». Essa intende pertanto: 1) stabilire il diritto alla disconnessione per garantire ai «lavoratori di non essere obbligati a svolgere attività lavorative al di fuori dell’orario di lavoro, tenendo conto dei concetti di «reperibilità» e «disponibilità» come definiti dalla Corte di Giustizia dell'UE. Le aziende sono tenute ad adottare «misure adeguate» al fine di garantire che i lavoratori possano esercitare tale diritto e non siano sanzionati per averlo fatto; 2) garantire un'occupazione e condizioni di lavoro dignitose per i telelavoratori: occorre «definire requisiti minimi che coprano i diversi aspetti del lavoro svolto in un luogo diverso dagli uffici dell’azienda e utilizzando principalmente strumenti legati alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione». Il documento propone altresì di «definire alcune norme relative alle modalità e alla trasparenza del controllo delle prestazioni dei telelavoratori» e prevede la fornitura di attrezzature adeguate e il ristoro dei costi netti sostenuti per il lavoro da casa; 3) tutelare la salute e la sicurezza dei telelavoratori nei luoghi di lavoro. Scopo della previsione è garantire che i rischi specifici per la salute connessi al telelavoro, ad esempio, i rischi psicosociali, ergonomici e fisici, siano valutati adeguatamente in collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori, e che vengano introdotte e comunicate ai lavoratori misure adeguate al fine di prevenire e affrontare tali rischi. Tale obiettivo potrebbe essere raggiunto tramite la revisione delle direttive riguardanti i luoghi di lavoro e le attrezzature con videoterminali; 4) tenere conto dei diritti di informazione e consultazione: garantire che i telelavoratori godano degli stessi diritti di informazione e consultazione che sarebbero loro riconosciuti se lavorassero negli uffici dell’azienda, e che siano corrispondenti a quelli degli altri lavoratori; 5) informare i lavoratori: le aziende sono tenute a fornire ai telelavoratori informazioni sulle modalità di svolgimento del telelavoro (procedure per la richiesta e l'attuazione del telelavoro, copertura e/o ristoro di eventuali costi, fornitura di attrezzature, durata e organizzazione del lavoro); 6) promuovere il ruolo delle parti sociali al fine di garantire che il dialogo sociale e la contrattazione collettiva siano sempre presenti nell'attuazione di qualsivoglia azione UE in materia; 7) garantire l'applicazione della legislazione, in particolare garantendo l'accesso alla giustizia e la tutela dei lavoratori che chiedono di esercitare i propri diritti. Non essendo andati in porto i negoziati in materia nel novembre 2023 (cfr. IR Notes 219), alle parti sociali europee non rimane ora che l’attività di lobbying per incidere sul testo che dovrà essere elaborato dalla prossima Commissione.
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1. Unione Europea
Legislazione
Via libera ai primi report di sostenibilità : A seguito di un accordo dell’ultimo minuto con il Consiglio, il Parlamento Europeo ha approvato il 24 aprile il la nuova Direttiva relativa al Direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (cfr. IR Notes 226 e comunicato). Essa dovrà ora essere approvata ufficialmente dal Consiglio, e, infine, pubblicata nella GUUE. Gli Stati membri disporranno di due anni per recepire la direttiva nel diritto nazionale. Il voto arriva undici anni dopo il crollo della fabbrica tessile Rana Plaza in Bangladesh. Una tragedia che mise in luce l’assenza di controlli sulle condizioni di lavoro nei paesi terzi (cfr. Sustainability reporting). Ad eccezione degli obblighi di comunicazione, le nuove norme si applicheranno gradualmente alle imprese europee (e alle imprese non europee che soddisfano le stesse soglie di fatturato dell'UE): 1) alle imprese con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato mondiale superiore a 1.500 milioni di euro a partire dal 2027; 2) alle imprese con oltre 3.000 dipendenti e un fatturato su scala globale superiore a 900 milioni di euro a partire dal 2027; 3) a tutte le altre imprese che rientrano nell'ambito di applicazione della direttiva, ossia con oltre 1.000 dipendenti e un fatturato su scala globale superiore a 450 milioni di euro a partire dal 2029. Le aziende saranno tenute ad adottare un piano di transizione al fine di allineare il loro modello di business alla soglia di riscaldamento globale fissata a 1,5°C dall'Accordo di Parigi. La direttiva stabilisce inoltre l’obbligo per le aziende di integrare il dovere di diligenza (“due diligence”) in tutte le corrispondenti politiche e sistemi di gestione del rischio, nonché di attuare una politica di due diligence basata sulla valutazione dei rischi. Tale politica sarà oggetto di concertazione, in particolare con i lavoratori dell'azienda, delle sue filiali, dei suoi partner commerciali e dei loro rappresentanti. Nella direttiva non si specifica il livello di rappresentanza richiesto, lasciando quindi spazio al ruolo dei comitati aziendali europei. Le parti interessate devono essere consultate nei seguenti casi: 1) quando si raccolgono informazioni sugli impatti negativi effettivi o potenziali; 2) quando si elabora il piano d'azione di prevenzione e il piano di misure correttive; 3) quando si decide di sospendere o interrompere un rapporto commerciale; 4) quando si adottano adeguate misure per rimediare agli impatti negativi o quando si elaborano indicatori qualitativi e quantitativi a scopo di monitoraggio. Si noti inoltre che la direttiva autorizza i sindacati e gli altri rappresentanti dei lavoratori, che rappresentano le persone fisiche che lavorano nella catena di fornitura, a presentare denunce in caso di inosservanza degli obblighi da parte delle aziende.
> Si veda altresì: comunicati di IndustriAll Europe e BusinessEurope.
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Divieto di commercializzazione dei prodotti derivati da lavoro forzato : È stato approvato in via definitiva il 23 aprile dal Parlamento Europeo il regolamento che vieta la vendita, l'importazione e l'esportazione dei prodotti ottenuti con lavoro forzato sul mercato dell’Unione (cfr. IR Notes 192). Il testo deve ora ottenere l’approvazione formale del Consiglio prima della pubblicazione nella GUUE; entrerà in vigore tra tre anni (cfr. comunicato). Il regolamento mira a garantire che gli operatori economici non immettano o mettano a disposizione sul mercato dell'UE prodotti derivati dal lavoro forzato e non esportino tali prodotti. Le autorità competenti degli Stati membri e la Commissione Europea potranno basarsi su una serie di criteri prestabiliti per valutare la probabilità che i prodotti siano realizzati con il lavoro forzato. In particolare, sarà presa in considerazione «qualsiasi questione emerga da consultazioni significative con i portatori di interessi, come le organizzazioni della società civile e i sindacati». La Commissione pubblicherà anche delle linee guida entro 18 mesi, che saranno aggiornate per tenere conto delle informazioni fornite dai sindacati.
> Si veda altresì: Rapporto ILO, pubblicato il 19 marzo, da cui emerge che nell'economia privata il lavoro forzato genera 236 miliardi di dollari di profitti illeciti all'anno (+37% dal 2014); comunicati di BusinessEurope.
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Lavoro tramite piattaforme digitali : È stato approvato in via definitiva il 24 aprile dal Parlamento Europeo il testo della Direttiva sul miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali, come emerso dal compromesso raggiunto con il Consiglio e adottato a marzo (cfr. IR Notes 226 e comunicato). La direttiva obbliga gli Stati membri a prevedere una presunzione legale confutabile di subordinazione a livello nazionale e introduce, per la prima volta nella legislazione sociale europea, un quadro normativo per la gestione tramite algoritmo (cfr. Briefing e At a glance dei servizi del Parlamento Europeo).
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Violenza contro le donne : È stato approvata in via definitiva il 24 dal Parlamento Europeo la Direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica (cfr. comunicato e scheda In sintesi del Parlamento). La direttiva obbliga gli Stati membri ad adottare piani d'azione nazionali entro cinque anni al fine di contrastare queste diverse forme di violenza e prevede una serie di misure riguardanti il mondo del lavoro, quali l'obbligo di formazione: 1) per i dipendenti pubblici che possono entrare in contatto con le vittime; 2) per gli operatori sanitari in materia di mutilazioni genitali; 3) per le persone che occupano posizioni manageriali. Quest'ultimo punto riguarda sia il settore pubblico che quello privato ed è finalizzato a prevenire e affrontare adeguatamente i casi di molestie sessuali sul lavoro. Il suddetto obbligo di formazione si applica tuttavia soltanto agli Stati membri in cui le molestie sessuali sul lavoro costituiscono specificamente reato ai sensi del diritto nazionale. In tali Paesi, i Governi provvederanno affinché le vittime e i datori di lavoro abbiano a disposizione servizi di consulenza che forniscano informazioni su come affrontare adeguatamente i casi di molestie sessuali, nonché sui mezzi di ricorso a disposizione per allontanare l'autore del reato (art. 28).
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Sindacalismo
Lotta contro l'estrema destra : I principali funzionari delle confederazioni sindacali francesi CFDT e Unsa, della tedesca DGB, dell'italiana CGIL e della Confederazione Europea dei Sindacati (CES) hanno partecipato, a Parigi, a un dibattito dal titolo "Insieme contro l'estrema destra". La conferenza ha offerto l'opportunità di confrontare la situazione politica nei tre paesi in cui sono in ascesa le forze di estrema destra. Occorre evidenziare tuttavia, come ricordato da Adrienne Woltersdorf (Friedrich-Ebert-Stiftung - FES), che pur trattandosi di una stessa minaccia, le sfide interne sono diverse. Nondimeno, in vista delle elezioni di giugno del Parlamento europeo, è urgente affrontare la questione, ha dichiarato da Marylise Léon (CFDT). Cresce tra i lavoratori la popolarità degli ideali di estrema destra, nonostante le posizioni battagliere della CFDT e di altri sindacati francesi (cfr.(comunicato stampa e replay FES).
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Dialogo sociale settoriale
Telecomunicazioni : Le parti sociali del settore delle telecomunicazioni, ETNO e UNI Europa ICTS, hanno presentato una relazione di ricerca dal titolo “Accelerare la sostenibilità nelle telecomunicazioni”, realizzato da Visionary Analytics nell'ambito di un progetto congiunto finanziato dall'UE. Lo studio analizza 11 tecnologie emergenti con possibili e significativi impatti sul settore, nonché sulla sostenibilità sociale e ambientale. Gli autori invitano a coinvolgere i lavoratori e le parti sociali in una fase precoce dell'implementazione della tecnologia, e analizzano il ruolo che può essere svolto dal dialogo sociale nel promuovere la sostenibilità e mitigare gli effetti negativi dell'implementazione della tecnologia (cfr. comunicato).
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2. Stati membri
Belgio
Infertilità e procreazione medicalmente assistita : Dal 28 aprile i lavoratori dipendenti che si sottopongono a trattamenti per infertilità o procreazione medicalmente assistita godranno di maggiori tutele contro il licenziamento. Ai sensi della Legge del 24 marzo, il datore di lavoro «non può interrompere unilateralmente il rapporto di lavoro dal momento in cui ne è informato tramite un certificato medico fino allo scadere di un lasso di tempo di due mesi». Inoltre, le assenze per terapie mediche sono considerate come assenze per «responsabilità familiare» (cfr. comunicato). Il testo non prevede tuttavia alcun congedo specifico. I lavoratori interessati devono pertanto utilizzare i giorni di aspettativa retribuita o richiedere un’aspettativa non retribuita.
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Spagna
Programma di riforma : La Ministro del Lavoro e dell'Economia Sociale, Yolanda Díaz (foto), ha presentato il 12 aprile al Senato i grandi orientamenti della sua politica. Tra le misure chiave: la riduzione dell'orario di lavoro a 37,5 ore settimanali; l'estensione del congedo di paternità e maternità a 20 settimane; un quadro normativo per l'IA a tutela dei dipendenti; una maggiore protezione delle persone LGBTQI+ sul posto di lavoro, con l'introduzione di piani d'azione nelle aziende e misure contro la discriminazione e le molestie. La Ministro ha inoltre sottolineato la necessità di rafforzare la democrazia sociale, in particolare consentendo ai dipendenti e sindacati di partecipare al processo decisionale delle aziende (cfr. comunicato).
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3. Aziende
Comitati aziendali europei
Istituzione : È stato sottoscritto il 22 febbraio dal gruppo aeronautico francese Latécoère (6.000 addetti) l’Accordo istitutivo del comitato aziendale europeo che si applicherà ai 2.230 lavoratori ripartiti in 6 Stati membri dell'UE (Germania, Belgio, Bulgaria, Spagna, Repubblica Ceca e Francia, con 1.300 dipendenti circa). Il testo concede poche risorse al comitato, con l'assegnazione di 20 ore di permesso sindacale ai membri titolari e di ulteriori 20 ore al segretario del comitato aziendale europeo. Si tratta di uno dei pochi accordi che non prevede «corsi di formazione o un budget specifico per la formazione dei membri» del CAE, né il ricorso alla consulenza di «esperti nel quadro di una procedura di informazione/consultazione». Il comitato si riunisce una volta all'anno in videoconferenza (ad eccezione della prima riunione del mandato); esso viene consultato soltanto in caso di circostanze eccezionali che riguardano un minimo di 150 dipendenti per ogni impresa e che coinvolgono almeno due imprese del gruppo con sede in due Stati membri. Il parere deve essere formulato, dopo la riunione, entro un termine ragionevole stabilito nel corso della riunione stessa. Se il parere non viene comunicato entro 7 giorni, sarà considerato sfavorevole.
- Cessioni. La compagnia CNP Assurances ha annunciato il 26 aprile di aver avviato trattative esclusive con la Hellenic Bank Public Company Ltd in vista della cessione delle attività assicurative intrattenute a Cipro e in Grecia, per un valore totale inferiore all'1% del fatturato del gruppo. Il comitato aziendale europeo sarà informato e consultato sulla cessione.
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Accordi transnazionali
Violenza e molestie : L'azienda spagnola Orenes Group (3.500 addetti) ha sottoscritto l’11 aprile le Linee guida intersettoriali dell’Unione Europea per combattere violenza e molestie sui luoghi di lavoro, adottate nel novembre 2023 da UNI Europa e da due organizzazioni imprenditoriali europee (AMIC ed ETNO), nonché dal gruppo Partouche. Orenes è una delle aziende leader in Spagna nel settore del tempo libero, del gioco e della ristorazione. È presente anche in altri paesi europei e in America Latina (cfr. comunicato).
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4. Studi e rapporti
Salute sul lavoro e cambiamenti climatici : L'Organizzazione Internazionale del Lavoro ha pubblicato un rapporto sull'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute e la sicurezza sul lavoro, in cui vengono esaminati i rischi associati al calore eccessivo, alle radiazioni ultraviolette (UV), agli eventi meteorologici estremi, all'inquinamento atmosferico sul posto di lavoro, alle malattie trasmesse da vettori e ai prodotti agrochimici. Il rapporto evidenzia le pratiche e le politiche nazionali volte a ridurre l'esposizione a tali rischi rilevando che il 70% dei lavoratori nel mondo è probabilmente già esposto ai rischi sanitari dovuti ai cambiamenti climatici. Dal 2000, la percentuale di lavoratori esposti al caldo estremo è aumentata dal 65,5% al 70,9% (cfr. comunicato, sintesi del rapporto e rapporto integrale).
- Salute mentale sul lavoro. La Presidenza belga dell'UE ha pubblicato una sintesi delle discussioni svoltesi nel corso della conferenza di alto livello tenutasi a Bruxelles il 30 e 31 gennaio.
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